I 60 anni della Legge Merlin. Da aggiornare pensando alla tratta – VITA.IT
Per Giovanni Paolo Ramonda (Apg23): «Occorre introdurre sanzioni non solo verso i trafficanti, ma anche verso i clienti delle prostitute, perché con il loro comportamento sfruttano la vulnerabilità delle persone che si prostituiscono» La Comunità Papa Giovanni XXIII è tra i promotori della campagna “Questo è il mio Corpo” che conta oltre 28mila adesioni
Sono passati 60 anni dall’approvazione della Legge Merlin, la norma grazie alla quale l’Italia ha detto addio alle “case chiuse”. In occasione dell’anniversario dell’approvazione, il 20 febbraio del 1958 della legge 75, Giovanni Paolo Ramonda, presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII osserva: «La legge Merlin va aggiornata alla luce del nuovo contesto sociale, ma sempre nella stessa direzione di tutela delle persone, in particolare delle donne. La situazione attuale non è più quella degli anni ’50, bensì è legata alla tratta di persone provenienti da paesi poveri e ridotte in schiavitù» e rilancia: «Occorre introdurre sanzioni non solo verso i trafficanti, ma anche verso i clienti delle prostitute, perché con il loro comportamento sfruttano la vulnerabilità delle persone che si prostituiscono. I clienti sbagliano! E per questo vanno sanzionati. Anche per aiutarli a cambiare. Diceva la Merlin: “Questo Paese di viriloni che passan per gli uomini più dotati del mondo e poi non riescono a conquistare una donna da soli”».
In una nota della Comunità Papa Giovanni XXIII si ricorda anche che “la Legge, ancora in vigore, non vieta la prostituzione in sé, ma chi la favorisce e la sfrutta”. La senatrice Merlin impiegò dieci anni per riuscire a far approvare la legge che chiuse le case di prostituzione.
La senatrice Merlin impiegò dieci anni per riuscire a far approvare la legge che chiuse le case di prostituzione. Dieci anni fa in 14 Paesi europei è entrata in vigore la Convenzione del Consiglio d’Europa contro la tratta di esseri umani che prevede tra l’altro la possibilità di perseguire i clienti. Sempre nel 2008, Roberto Gerali, allora referente del Servizio Antitratta della Comunità Papa Giovanni XXIII, aveva dichiarato in occasione del cinquantennale della legge Merlin: «L’articolo 3 della legge riguarda i reati di favoreggiamento della prostituzione. Molti politici vorrebbero eliminarli, mentre noi vogliamo che siano specificati ancora meglio!».
Oggi, Ramonda osserva inoltre che: «torna in campagna elettorale l’idea di riaprire le case chiuse. Si vuole colpire l’emotività dell’opinione pubblica, ma questa è una proposta vecchia, superata, obsoleta. In Olanda, ad Amsterdam, in Germania, dove da decenni ci sono bordelli regolamentati, stanno facendo marcia indietro. Perché» spiega il presidente della Papa Giovanni XXIII «sia il mercato legale che quello illegale sono in mano al racket. La prostituzione corrompe una società intera, perché distrugge la dignità della donna».
Il sessantesimo della Legge Merlin è l’occasione per ricordare l’iniziativa “Questo è il mio Corpo” che la Comunità Papa Giovanni XXIII promuove, insieme a un cartello di associazioni (tra cui Cisl, Agesci, Azione Cattolica, Forum Famiglie, Rinnovamento dello Spirito). Si tratta di una campagna di liberazione per le vittime della tratta e della prostituzione (è possibile firmare la petizione che conta oltre 28mila adesioni qui). La proposta, si ispira al modello nordico e ha l’obiettivo di ridurre sensibilmente il fenomeno colpendo la domanda e multando i clienti delle prostitute.