“Togliamo la multa alle prostitute per facilitare la loro uscita dal giro”
Presentata oggi a Firenze la staffetta
Presentata oggi a Firenze la staffetta
«Togliamo la multa alle prostitute per facilitare la loro uscita dal giro»
Ok in commissione 1 alla modifica del regolamento di polizia urbana. Perplessità da parte di centrodestra, 5 Stelle e Moderati che si astengono: «Non tutte le prostitute sono sfruttate, per molte è una scelta volta al facile guadagno»
«Togliamo la multa alle prostitute per facilitare la loro uscita dal giro»
«Cambiamo il regolamento per avere più strumenti per toglierle dalla strada». Così l’assessore al welfare Stefano Cugini ha difeso il provvedimento di modifica del regolamento di polizia urbana in tema di prostituzione, che intende togliere la sanzione da 500 euro nei confronti delle donne sorprese con i clienti. Per questi ultimi è invece confermata la multa. La decisione della Giunta ha trovato l’ok in commissione 1. «Questo – ha spiegato l’assessore – è un tentativo di parlare con più facilità con loro, permettendo agli operatori di strada di entrare in contatto diretto con queste ragazze. Da loro è arrivato il suggerimento di togliere la sanzione per le ragazze: è anche un cambiamento culturale». La Polizia Municipale ha condiviso questa proposta. Quella nei confronti delle prostitute – ha spiegato il commissario Antonio Rubino – era una sanzione amministrativa che non trovava applicazione, perché cozzava con i procedimenti penali. Norme penali e amministrative si scontravano. «Stiamo recuperando diverse ragazze – ha raccontato il vicecomandante Massimiliano Campomagnani – che sono vittime. Dietro alle loro prestazioni c’è altro, ci sono dei giri. Proprio stamattina in Procura abbiamo reso nota un’indagine che coinvolgeva una donna incinta costretta a prostituirsi.
«Togliete – ha detto Marco Tassi (Pdl) – una sanzione alla prostituta perché non riusciamo a ottenere i soldi. Già questa è una scelta di campo, che non tiene conto che ci sono prostitute minacciate e violentate, ma anche quelle che lo fanno per volere proprio. Io proporrei risoluzioni al governo che regolino i casi di schiavitù nella prostituzione per inasprire le pene». «Inutile spostarle – ha dichiarato Marco Colosimo (Piacenza Viva) – da un luogo di prostituzione all’altro. C’è chi sfrutta, chi esercita e chi usufruisce delle prestazioni. Non trovo corretto eliminare la sanzione per chi esercita e mantenerla per i clienti. È come beccare un pusher che vende pochi grammi di droga e non gli facciamo niente perché dietro c’è un giro più grosso. Pensiamo a un modo migliore per disincentivare la prostituzione: perché non s’inaspriscono le sanzioni? Il sindaco può diffidare queste persone dal territorio comunale?».
Il vicecapogruppo Pd Laura Rapacioli ha condiviso l’atteggiamento della Giunta. «Così queste ragazze sono più facilmente avvicinabili da polizia municipale e operatori di strada. Soltanto nel 2016 sono state aiutate 26 ragazze». «Le prostitute – ha rimarcato anche Giovanni Castagnetti (Piacentini per Dosi) – si allontanavano velocemente alla vista di agenti e operatori. Togliere la sanzione è un modo per tessere relazioni personali con loro, per aiutarle. È un passo importante. Un possibile deterrente potrebbe essere l’invio a casa della multa».
Più critici in maggioranza i Moderati. «Sono perplessa – ha dichiarato Lucia Rocchi – di fronte a questa nuova norma. Non voglio minimizzare la responsabilità di qualcuna che liberamente decide di guadagnare tanti soldi così piuttosto che andare a pulire le scale. Non sono tutte schiave, non sono vittime: questo faciliterà ancora di più l’avvicinamento dei clienti alle ragazze. Non si può fare qualcos’altro? Ci vorrà qualche altro strumento».
«Giusto sanzionare sempre i clienti – ha osservato Maria Lucia Girometta (Forza Italia) – ma mica tutte sono vittime. Tante lo fanno per guadagnare in un giorno quello che gli altri guadagnano in un mese». Girometta ha chiesto come deterrente un potenziamento dell’illuminazione pubblica in alcune zone cittadine coinvolte dal fenomeno. «Quanti soldi abbiamo ottenuto – ha detto Guglielmo Zucconi del Gruppo Misto – dall’ordinanza sulle prostitute?». Mentre pronunciava queste parole, il sindaco Paolo Dosi ha fatto segno “zero” con le dita. «Stiamo parlando del mestiere più vecchio del mondo – ha proseguito Zucconi -, e noi vogliamo risolverlo in quest’aula dopo duemila anni, quando ci sono appartamenti e annunci sui giornali sul tema. E aumenteranno sempre di più, vista la crisi economica. E la domanda c’è, per cui l’offerta non manca. Ci sono auto che girano la Caorsana apposta, altro che adescamento. Facciamo pagare maggiormente il cliente, invece che 500 euro magari facciamogli pagare mille. Ma il problema rimarrà sempre. Anche nei Paesi dove ci sono le case chiuse ci sono le prostitute per la strada lo stesso».
Paolo Garetti (Lista Sveglia) si è detto «d’accordo con Zucconi, ma non nascondiamoci dietro a un dito: non caviamocela dicendo che la Municipale è sotto organico. Ci vorrebbero più interventi in alcune zone cittadine». «Ho stima degli agenti della Municipale – ha osservato invece Carlo Pallavicini (Sinistra per Piacenza) – ma non mi sembrano le figure giuste per contrastare questi problemi. Ci vuole una formazione specifica».
«Noi consideriamo le prostitute parte lesa – ha replicato l’assessore Cugini -, l’idea è quella di togliere la multa a loro. Un conto è parlare di principi, un conto è poi essere alla guida della città e scontrarsi con la concretezza delle azioni. Il nostro cambio del regolamento non è causato dai mancati introiti delle sanzioni e i relativi costi amministrativi, ma per incrementare e potenziare gli strumenti di chi intercetta i problemi delle ragazze. Avvicinarle aumenta le possibilità di farle sfuggire dal racket. Aumentare i lampioni in città non è un deterrente, anzi». Cugini userebbe ancora di più il pugno di ferro. «Io avevo addirittura proposto il fermo amministrativo del veicolo, ero convinto di questo ma purtroppo non si può fare. Anche mandare la multa a casa non si può fare. Vogliamo, con questo atto, dare più strumenti ai nostri operatori. Non sempre usciamo sui giornali ma dovete sapere che conoscendo le ragazze riusciamo poi a contrastare maggiormente il racket».
Dopo l’ampio dibattito centrodestra e 5 Stelle hanno scelto di astenersi. Con loro anche Lucia Rocchi dei Moderati: «Mi serve più tempo per capire». «Sono consapevole della pochezza del provvedimento, votiamo comunque a favore», ha invece precisato Zucconi a nome del Gruppo Misto. Il provvedimento è passato con il voto della maggioranza più Pallavicini. La discussione approderà ora in consiglio comunale.
Data 23 Febbraio 2017- Fonte Il Piacenza
La Comunità Papa Giovanni XXIII in 25 anni di attività di contrasto alla tratta, ha liberato circa 5000 persone, operando attraverso le Unità di strada attive in 12 Regioni. Considerando le persone aiutate anche attraverso la preziosa collaborazione con altri enti ed associazioni, il numero di donne assistite in questi anni sale ad almeno 7000.