Già nel 1949 la Convenzione internazionale contro la tratta aveva stabilito che la “prostituzione e il male che l’accompagna, vale a dire la tratta degli esseri umani ai fini della prostituzione, sono incompatibili con la dignità ed il valore della persona umana”.
In Italia la legge del 1958, voluta dalla senatrice Lina Merlin, fece chiudere le “case di tolleranza” e ridusse questo sfruttamento, che però è riemerso a partire dagli anni ’90 con lo sviluppo dei flussi immigratori, è ha assunto connotati ancora più terribili perché le vittime sono completamente alla mercé di trafficanti e sfruttatori.
Con la recente emergenza profughi le organizzazioni criminali hanno trovato nuove opportunità per reperire, condizionare e introdurre in Italia le vittime del mercato della prostituzione.