Cinquecento alla Bruciata contro il racket del sesso – Gazzetta di Modena
Il vescovo di Modena Erio Castellucci guida il corteo alla Bruciata, sulle orme di don Benzi: «Fermare questa forma di sfruttamento inumana»
MODENA. «Rifiutiamo una forma di sfruttamento inumana».
La voce di don Erio si unisce al coro della Catena Umana contro la prostituzione.
Un fronte compatto di oltre cinquecento persone che presidia i marciapiedi di viale Ovidio. Partono dall’ingresso del Decathlon e proseguono per centinaia di metri, tenendosi per mano e osservando le auto passare davanti a loro. Stavolta nessuno si ferma per comprare sesso a pagamento, come avviene da sempre alla Bruciata e in altre zone di Modena.
Nello stesso luogo, il 23 dicembre 1997, aveva iniziato la Catena Umana don Oreste Benzi, fondatore della comunità Papa Giovanni XXIII che assiste donne sfruttate: «Don Benzi è stato minacciato più volte di morte e anche noi dobbiamo stare attenti – rivela Giovanni Paolo Ramonda, che ne ha raccolto il testimone – ma collaboriamo con le forze dell’ordine e la magistratura. Non abbiamo nulla da temere: liberare queste ragazze è una battaglia giusta».