Un film per prevenire la tratta dalla Nigeria – corriere.it
Sarà una conferenza stampa particolare quella che domani alle 13 si svolgerà nella sala stampa del Senato: con le associazioni religiose attive nel contrasto contro la tratta di esseri umani insieme al centro sociale Spin Time Lab all’Esquilino. Andrea Alzetta, leader dei movimenti per le occupazioni delle case, sarà al fianco di Suor Eugenia Bonetti, presidente dell’associazione «Slave no more», attiva dal 2012 nel contrasto alla tratta di esseri umani e Don Antonio Porcellato, Vicario Generale Sma ( Società Missioni Africane). Occupanti, preti e suore insieme per un progetto molto ambizioso da realizzare a Roma: uno sportello per tutte le ragazze migranti, con particolare attenzione alle nigeriane vittime della prostituzione.
«Lo vedranno anche in Nigeria»
Nell’ambito della conferenza stampa verrà lanciata l’iniziativa di venerdì 16 novembre alle 19 all’Auditorium del centro sociale dove sarà presentato il documentario «How Much…», realizzato da Antonio Guadalupi e Padre Francis Rozario: con un dibattito cui parteciperanno anche donne migranti. «Sei ragazze nigeriane raccontano di come siano state catturate dalle false promesse dei trafficanti, degli obblighi all’obbedienza al rito wodoo e una volta giunte in Italia, dell’infernale circuito della prostituzione – racconta Guadalupi- le testimonianze sono state raccolte in case famiglia sparse in tutta Italia dove le ragazze sono ospitate dopo essere state salvate grazie al lavoro di alcune organizzazioni laiche e religiose che operano per il contrasto della tratta. Lo scopo del documentario è informare le potenziali vittime del traffico criminale e le loro famiglie dei pericoli gravissimi che si corrono durante il viaggio, dall’attraversamento del deserto fino alle coste dell’Europa, e le effettive condizioni di vita che attendono le ragazze una volta raggiunta l’Italia. Il documentario sarà distribuito in Nigeria oltre che dai Padri Sma lì presenti, anche da varie organizzazioni religiose e di volontariato laico per assicurare la più ampia e capillare copertura informativa. How Much… è dedicato a tutte le vittime della tratta di esseri umani e a tutti coloro che sono impegnati a combattere gli schiavisti del XXI secolo».
La storia a lieto fine di Sonia
Il progetto nasce per mettere fine a storie orribili come quella di Sonia, salvata dagli operatori della Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da don Oreste Benzi nel 1968,impegnata a livello nazionale nell’accoglienza e nel reinserimento lavorativo di donne e minori che vogliono ritrovare la dignità perduta. E che dal 1996 ad oggi ha aiutato oltre 7.000 donne a liberarsi dala schiavitù della strada. Sonia aveva solo 16 anni quando ha lasciato la sua terra, la sua famiglia, la scuola. Pensando di trovare una vita migliore al di fuori della Nigeria, sostenere la sua famiglia che non aveva il necessario per vivere e sua sorella negli studi, è stata inglobata nel flusso dei profughi fino alla Libia e qui adescata per essere una delle tante prostitute minorenni ridotte in schiavitù nei bordelli libici. Dopo essere stata violentata e torturata per tre mesi, il suo percorso di tratta è continuato sui barconi verso le coste italiane fino alla destinazione finale: la prostituzione sulle strade del Lazio. Altri 5 mesi di violenze sulla Nettunense. Ma oggi è finalmente libera.
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