Un’altra strada è possibile
Presentata oggi a Firenze la staffetta
Presentata oggi a Firenze la staffetta
Appuntamento venerdì 5 maggio alle 18 per la partenza da piazza Dalmazia “Un’altra strada è possibile” è una staffetta podistica da Firenze a Viareggio per la liberazione delle vittime della tratta a scopo sessuale. L’evento vuole sensibilizzare alla tratta degli esseri umani nel suo aspetto più evidente, la prostituzione. Alcune delle strade percorse sono infatti luoghi di prostituzione. La staffetta parte da Firenze, in Piazza Dalmazia, alle 18 di venerdì 5 maggio. E’ organizzata dalla Comunità Papa Giovanni XXIII in collaborazione con un cartello di associazioni e con il patrocinio del Comune di Firenze. L’evento fa parte della campagna “Questo è il mio corpo”, lanciata lo scorso luglio dalla Comunità Papa Giovanni XXIII. A presentare l’iniziativa, questa mattina a Palazzo Vecchio c’erano la presidente della commissione Pari Opportunità e referente della Comunità Papa Giovanni XXIII Serena Perini, il presidente della commissione Sanità Nicola Armentano, Giovanni Ramonda (Comunità Papa Giovanni XXIII), Matteo Spanò (Agesci), Giovanni Pieroni (Azione cattolica), Nicola Rizzello e Sabina Aiazzi (Comunità Nuovi Orizzonti), Romano Tiraboschi e Oriana Giantin (Movimento dei Focolari), Annabelle, ragazza nigeriana vittima di tratta, l’attrice Beatrice Fazi e Lucia Bellaspiga del quotidiano Avvenire. Ha voluto portare il suo saluto anche il procuratore della Direzione distrettuale antimafia della Toscana Giuseppe Creazzo, che ha garantito “il massimo supporto a iniziative come questa che vogliono sensibilizzare l’opinione pubblica su questo grave fenomeno”. I presidenti di commissione Perini e Armentano si sono detti “orgogliosi di stare al fianco del lavoro di queste associazioni e di garantire il nostro impegno nel sostenere il loro lavoro per ridare una vita di libertà e di diritti a chi viene sfruttata come una schiava, con danni fisici e psicologici incalcolabili, che rappresentano cicatrici permanenti nelle loro vite”. Nell’esperienza delle unità di strada, operatori, volontari della Comunità Papa Giovanni XXIII si è visto che l’unico modo che si ha per combattere questa schiavitù è colpire la domanda, ovvero il comportamento del cliente. Molte legislazioni europee già lo fanno (è il cosiddetto “modello nordico”), le più recenti sono quella francese di aprile 2016 e quella irlandese dello scorso marzo. La campagna propone delle azioni per chiedere al Parlamento e al governo italiani una legge che sanzioni il cliente, in particolare la proposta di legge Bini (Atto Camera 3890 “Modifica all’articolo 3 della legge 20 febbraio 1958, n. 75, concernente l’introduzione di sanzioni per chi si avvale delle prestazioni sessuali di soggetti che esercitano la prostituzione”).
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La Comunità Papa Giovanni XXIII in 25 anni di attività di contrasto alla tratta, ha liberato circa 5000 persone, operando attraverso le Unità di strada attive in 12 Regioni. Considerando le persone aiutate anche attraverso la preziosa collaborazione con altri enti ed associazioni, il numero di donne assistite in questi anni sale ad almeno 7000.